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Le Lingue Ufficiali del Parlamento Europeo

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Come si comunica all’interno dell’Istituzione che rappresenta il Popolo Europeo tra migliaia di persone provenienti da 27 Paesi che parlano lingue diverse? 

Quali e quante lingue ufficiali si parlano nell’UE? 

In epoca di Pandemia si parla tanto di UE, anche a causa dei fondi straordinari stanziati per farvi fronte, ma il Parlamento Europeo non è poi così ben conosciuto. Molti di noi probabilmente non sanno neanche quando sia stato fondato o per quali scopi. Per descrivere tutto ci vorrebbero tante pagine, a noi fa piacere introdurvi nella UE e approfondire l’aspetto che meglio conosciamo, ossia quello delle Lingue Ufficiali che si parlano all’interno di questa prestigiosa istituzione.

 

Un po’ di storia

A partire dal 1979, il Parlamento europeo risulta essere l’unica istituzione Europea che viene eletta direttamente dai cittadini e che garantisce la legittimità democratica dell’Unione. Ogni 5 anni, a partire da quell’anno, si tengono le elezioni dei rappresentanti con la modalità del suffragio universale. Gli esponenti del Parlamento sono ben 705 (precedentemente alla Brexit erano 750) più il Presidente. Come nota storica, citiamo la prima Presidente eletta, Simone Veil, eletta appunto nel 1979. Il Parlamento Europeo ha avuto poteri limitati fino al 2009, data in cui entrò in vigore il Trattato di Lisbona, che ne ampliò notevolmente i poteri. La sede ufficiale è a Strasburgo, anche se in periodo Covid le riunioni si sono svolte a Bruxelles.

 

La Torre di Babele delle Lingue Europee all’UE

Il Parlamento europeo è stato spesso paragonato alla Torre di Babele per via delle tantissime lingue parlate all’interno del Palazzo. Un paragone non riuscitissimo, in quanto la presenza importante di interpreti rende ovviamente possibile la comunicazione tra tutti i rappresentanti presenti.

 

Ma quante sono le lingue parlate all’UE?

Attualmente le lingue ufficiali parlate sono ben 24, ma non è sempre stato così. Alla sua fondazione, nel 1958, le lingue rappresentate erano solo 4:  francese, italiano, olandese, tedesco, cui si sono poi aggiunte via via tutte le altre. L’ultima ad essere introdotta in ordine cronologico è stato il Croato, nel 2013  (lingue ufficiali ).

 

Quali sono le Lingue Ufficiali dell’Unione Europea

Per statuto la lingua di ciascun paese appartenente all’UE è di per sè lingua ufficiale: tutti gli eurodeputati hanno perciò il diritto di utilizzare la propria lingua durante le sedute. Il PE impiega perciò il maggior numero di interpreti del mondo, infatti si affida a 350 interpreti permanenti e 400 interpreti free-lance circa durante i periodi di maggior lavoro. Durante le riunioni parlamentari, gli interpreti lavorano in cabine insonorizzate situate lungo le sale di riunione e traducono fedelmente il messaggio dell’oratore in un massimo di 20 lingue ufficiali dell’UE. 

 

Il “Sentiment” Rilevante anche per gli Interpreti Parlamentari.

Gli interpreti parlamentari devono parlare perfettamente la propria lingua madre e avere anche una conoscenza molto approfondita di almeno altre due lingue. Ma molti di loro sanno quattro o cinque lingue ad alto livello, alcuni sette o otto e le conoscono tutte molto bene.  Naturalmente il requisito essenziale è che comprendano appieno le varie sfaccettature delle lingue che padroneggiano, per poter trasmettere al meglio il senso del discorso, senza doversi avvalere di dizionari o aiuti esterni: non c’è tempo per farlo! Come però abbiamo già ribadito, non basta la conoscenza della lingua: questa è solo uno strumento; l’interpretazione comporta la capacità di trasmettere il sentiment di un discorsoPerciò benché molte persone siano in grado di parlare lingue straniere, non necessariamente possiedono  le doti per essere interpreti.

Inoltre, gli argomenti che vengono trattati durante i dibattiti parlamentari possono essere di qualsiasi genere. L’interprete deve perciò avere un’ottima cultura generale e un’esperienza comprovata nelle aree di attività dell’UE. Da non sottovalutare inoltre la sua familiarità con le opinioni e le tematiche politiche degli oratori da tradurre, che, permette all’interprete di entrare in sintonia con loro,  agevolano il lavoro di interpretazione e quindi l’efficacia della comunicazione.

 

Il lavoro degli interpreti e dei traduttori: le differenze

Anche molti traduttori lavorano per l’Unione Europea, ma svolgono un lavoro diverso. Infatti, gli interpreti traducono da una lingua in un’altra oralmente, in tempo reale, mentre i traduttori lavorano sui documenti scritti, fornendo una versione tradotta del documento nella lingua di arrivo. 

Gli interpreti del Parlamento europeo vengono formati per poter tradurre i discorsi dei deputati. Inoltre, visto l’elevato livello di difficoltà dei dibattiti parlamentari, ricevono in anticipo i documenti degli oratori per poterli esaminare e assimilare prima delle riunioni

I traduttori, si occupano oltre che delle traduzioni, anche di altri compiti come ad esempio  l’adattamento di testi per i podcast, i sottotitoli e la registrazione di contenuti audio in 24 lingue.

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